Papato ostrogoto

Il trionfo di papa Simmaco (498-514) sull'antipapa Lorenzo è il primo esempio accertato di simonia nella storia papale.

Il papato ostrogoto fu un periodo della storia del papato, durato dal 493 al 537, nel quale i papi furono fortemente influenzati, se non direttamente selezionati, dai sovrani del regno ostrogoto, quali Teodorico il Grande e i suoi successori Atalarico e Teodato. Questo periodo terminò con la (ri)conquista di Roma da parte di Giustiniano I durante la Guerra Gotica (535–554), lasciando spazio al papato bizantino (537-752).

Secondo Howorth, "benché non risentissero di significative interferenze nel loro lavoro amministrativo, purché non interferissero loro stessi con la politica, i re goti si intromisero notevolmente nel processi di selezione dei nuovi papi e controllarono in gran parte la loro elezione. La simonia si diffuse in misura scandalosa, così come gli intrighi del tipo più disdicevole, e qualità e doti dei candidati divennero di secondaria importanza nelle loro possibilità di essere eletti rispetto alla loro capacità di corrompere i funzionari reali e di orchestrare intrighi."[1] Secondo la Catholic Encyclopedia, "[Teodorico] era tollerante nei confronti della Chiesa cattolica e non si intrometteva nelle questioni dogmatiche. Rimase il più neutrale possibile nei confronti del papa, sebbene esercitò un'influenza preponderante negli affari del papato."[2]

  1. ^ Howroth, 1913, p. 406.
  2. ^ Charles Herbermann, Ostrogoths, su Catholic Encyclopedia.

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